A tutti piace il sole, ma qual è il periodo migliore per raggiungere i Caraibi? Ecco le indicazioni per non perdere un sacco di soldi
Quando ci si vuole regalare una vacanza da sogno in una meta esotica, come le Maldive e i Caraibi, a volte si rischia di fare i conti senza l’oste: e cioè il clima, particolarmente capriccioso man mano che ci si avvicina all’Equatore, dove l’umidità regna sovrana, senza contare che nell’emisfero boreale – ovviamente – le stagioni sono invertite rispetto alle nostre.
Non c’è niente di peggio di acquistare un biglietto per una settimana o due con l’idea di passarle in spiaggia a sorseggiare cocktail e poi ritrovarsi per tutto il tempo in albergo a guardare la pioggia sferzante oltre la finestra. Anche perchè lo sanno tutti che le spiagge dei Caraibi sono tra le più belle al mondo, e che se ne trovano di mozzafiato su ciascuna delle diverse isole dei Caraibi.
Molto meglio organizzarsi bene e cercare di capire, anche a seconda della propria meta (Cuba è molto diversa da Porto Rico o dalle Bahamas, per dire), qual è il periodo migliore per i Caraibi.
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La stagione umida e quella secca
I Caraibi hanno fondamentalmente due stagioni, una secca e una umida, con differenze notevoli tra di loro. La stagione secca ai Caraibi va da metà novembre a metà maggio circa: durante questi mesi le precipitazioni sono molto ridotte o quasi assenti, e le temperature sono calde ma gradevoli, intorno ai 28-29 °C. Inoltre, per via della limitata umidità, non c’è quel clima soffocante che alle volte rischia di rovinare anche la vacanza più bella. Anche il mese di febbraio risulta dunque essere un ottimo mese per concedersi una vacanza ai Caraibi (ve ne abbiamo parlato anche qui).
Discorso diverso, invece, per la stagione umida, che va da metà maggio a metà novembre – e cioè, purtroppo, in quel periodo in cui noi italiani abbiamo per la maggior parte le settimane di vacanza. Per cominciare la temperatura è più alta, tranquillamente sopra i 30 °C e con un’altissima umidità, afosa e soffocante; in più il rischio di forti piogge – e quando si parla di piogge ai Caraibi si allude sovente ad autentici uragani e cicloni – è costante.
Il periodo migliore per i Caraibi, quindi, va sicuramente da dicembre ad aprile-maggio: ecco perché in molti scelgono proprio le vacanze di Natale per fuggire dal freddo e concedersi relax all’ombra delle palme in Giamaica o alle Cayman. Naturalmente, questa è altissima stagione, e i prezzi rischiando di essere tutt’altro che convenienti (senza parlare della difficoltà a trovare posto nei resort più popolari se non si prenota per tempo, malgrado il loro numero molto elevato).
Quando visitare le diverse nazioni caraibiche
C’è poi da ricordare che, vista l’estensione dei Caraibi, come si accennava più sopra, è difficile trovare una vera regola fissa per tutte le diverse nazioni.
In realtà, anche nella stagione umida è possibile sperare in qualche schiarita, e non è detto che chi sceglie luglio e agosto sia per forza condannato al brutto tempo: certo, c’è qualche rischio in più. Ad esempio, nella bellissima Aruba, dove si trovano alcune delle spiagge più affascinanti del mondo, il periodo da maggio a ottobre – fermo restando che il pericolo di uragani è sempre elevato – è meno soffocante che da altre parti grazie alla presenza dei venti alisei che mitigano l’afa.
Evitare maggio, invece, per Cuba: si tratta di un periodo particolarmente afoso, che rende davvero difficile apprezzare le tante spiagge dell’isola o anche girare per le viuzze dell’Avana antica. Che la primavera sia il periodo migliore per le spiagge del Messico lo sanno bene anche gli studenti americani, che in occasione dello spring break primaverile accorrono in massa negli hotel di Cancun, Acapulco e altre località balneari per darsi alla pazza gioia tra divertimento sfrenato e (troppo) alcool. Calcolate anche questo, se state pensando al mese di marzo o aprile per una vacanza in questi luoghi (negli USA, lo spring break di solito va dalla fine di febbraio a metà aprile).
E le Bahamas? Anche in questo caso, pochi dubbi: stagione secca, anche se per le isole nordoccidentali è meglio aspettare qualche mese e prenotare ad aprile o maggio, per non rischiare di trovare l’acqua troppo fredda.