I festeggiamenti della Settimana Santa 2018 in Europa
La Settimana Santa è considerata il momento più importante dell’anno liturgico cristiano e cattolico: le celebrazioni pasquali cambiano da nazione a nazione, raggiungendo vette impressionanti di scenografia e di spettacolo barocco nel caso dell’Italia e della Spagna, ma mostrando un po’ ovunque tutto il fascino della devozione popolare. Tra sacro e profano, quasi ogni Paese europeo dedica alla Pasqua un’attenzione particolare.
In Inghilterra, ad esempio, il Giovedì Santo è un momento molto sentito, in particolare per quanto riguarda la carità verso i meno abbienti; nell’abbazia di Westminster si rievoca l’uso del Royal Maundy Gift, la distribuzione di borse di denaro ai poveri dopo la celebrazione religiosa. Un particolare “culinario” riguarda invece le tradizioni del Venerdì Santo, dove si cucina e si consuma l’hot-cross bun, una sorta di brioche con una croce di glassa che ricorda la Passione di Cristo e che ha un’antichissima origine, usata come protezione contro il fuoco.
Non mancano poi le celebrazioni dove al significato religioso corrente si aggiungono quelli relativi a feste pagane di origine ancora più antica, soprattutto in quelle nazioni in cui, essendo la popolazione a maggioranza luterana, il dato religioso della Settimana Santa appare meno importante. Cadendo tra marzo e aprile, la Pasqua, infatti, si colloca in prossimità dell’equinozio di primavera, il momento in cui il giorno comincia a essere più lungo della notte e soprattutto il ritorno alla vita della terra nuda e fredda dopo l’inverno. Così, in Germania, le festività pasquali comprendono anche il rito dei fuochi, che vanno rigorosamente accesi con mezzi soltanto naturali e non artificiali. I contadini sono soliti spargere la cenere di questi fuochi sui campi, con lo scopo di propiziare un buon raccolto.
In Grecia, il Festival delle Lanterne a Leonidio, nella regione del Peloponneso, è una celebrazione che attira moltissimi turisti per la sua particolarità: centinaia di lanterne realizzate a mano vengono infatti liberate nell’aria durante il Sabato Santo, mentre a terra si bruciano effigi di Giuda. La tradizione fa risalire questo rito a quasi cinquecento anni, dopo che alcuni marinai greci videro uno spettacolo analogo in Asia e vollero incorporarlo anche nelle celebrazioni di casa.
Sono però i paesi della penisola iberica e naturalmente l’Italia a essere di gran lunga i più interessanti quando si parla di Settimana Santa. In Spagna, la Semana Santa è un momento clou per tutte le città e cittadine: è forse il periodo più affascinante per visitare il Paese, molto sentito da tutta la popolazione in un unico amalgama di musica, ritualità, canti, colori e arte. Alcune celebrazioni sono famosissime, prima fra tutte la Semana Santa di Siviglia, che risale al quattordicesimo secolo e vede girare per la città una straordinaria sfilata con più di 100 carri allegorici sontuosamente decorati con immagini e quadri: sono ben 60.000 – circa un decimo della popolazione sivigliana – i membri incappucciati delle 57 confraternite religiose (le cofradias) che sfilano insieme ai carri, in particolare nel momento di maggior suggestione, la mezzanotte del Giovedì Santo, quanto le sei più importanti confraternite di Siviglia visitano silenziosamente, in un’atmosfera decisamente austera, le più importanti chiese della città. Da vedere anche la Semana Santa a Malaga, quando viene concesso il privilegio di liberare un carcerato che verrà poi benedetto dalla figura di Gesù, la Pasqua a Cuenca con i suoi concerti in cattedrale, l’incontro tra San Giovanni e la Madonna a Leon alla fine della processione dei Pasos.
In Portogallo, invece, il momento più importante è l’Ecce Homo, la processione che si tiene a Braga durante il Venerdì Santo per commemorare la sepoltura di Cristo; anche qui ad attirare gli sguardi ammirati di abitanti e turisti sono i portatori incappucciati e scalzi, con le loro tuniche porpora e con i bracieri e le fiaccole che sembrano incendiare l’aria.