I festeggiamenti della Settimana Santa 2018 in Italia
La Settimana santa – il periodo che va dalla Domenica delle palme fino alla Pasqua – è il più intenso momento religioso per i cristiani di tutto il mondo da quasi duemila anni. In Italia e in Spagna, le nazioni europee di più intensa tradizione cattolica, è accompagnata da processioni e riti vecchi di secoli, che non di rado rappresentano una splendida occasione per ammirare il folklore di un luogo nella sua forma più pura.
È in particolare nelle regioni del Centro-Sud e delle Isole che la Settimana Santa dà origine agli spettacoli più particolari, in Abruzzo (Lanciano, Sulmona, Teramo, Chieti), Calabria (Caulonia, Lungro, Polistena), Campania (Sessa Aurunca, Sal Lorenzo Maggiore), in Sardegna (Cuglieri, Domusnovas, Borore) ma soprattutto Puglia (Avetrana, Bitonto, Ceglie Messapica, Francavilla Fontana, Gallipoli, Molfetta, Ruvo di Puglia, San Severo, Taranto, Vico del Gargano) e Sicilia (Caltanissetta, Enna, Augusta, Ispica, Trapani, Barcellona Pozzo di gotto, Marsala, Caltagirone, Adrano, Biancavilla, Assoro, San Fratello, Prizzi e così via).
È proprio la Sicilia a offrire le rappresentazioni più particolari in assoluto, e la Pasqua del 2018 non farà eccezione: ecco un ottimo motivo per coniugare le bellezze dell’isola, da Palermo a Catania, da Messina a Trapani, con l’affascinante devozione popolare. Ad esempio, sono imperdibili la “Diavolata” di Adrano, le grandi viae crucis viventi che hanno luogo da Modica a Taormina, la processione notturna del giovedì santo al monte Calvario di Militello. E poi ancora la Processione dei Misteri di Trapani, con gigantesche statue di legno risalenti a secoli fa che vengono portate in spalla dai devoti per tutta la durata delle processioni. Molto suggestivi anche i costumi che le diverse Congregazioni, ovvero le confraternite di antichissima tradizione, ancora oggi sfoggiano durante i riti per la Settimana Santa, tra simboli esoterici, splendide tuniche decorate e cappucci che nascondono le fattezze dl confratello. A Enna, durante la Processione, le Congregazioni portano su vassoi i 25 simboli del Martirio di Gesù, senza proferire parola.
Naturalmente, c’è anche un goloso lato enogastronomico ad accompagnare le celebrazioni per la Settimana Santa in Sicilia, così come nel resto d’Italia. Tra i tanti dolci che vengono preparati per la gioia di adulti e bambini, non si possono dimenticare le deliziose pecorelle di pasta reale, con l’immancabile, coloratissima frutta martorana, preparata in grande abbondanza proprio per questo appuntamento. E poi le cuddure, dette anche aceddi cu l’ova, grandi biscotti – che di norma hanno le fattezze di una colomba – dove vengono ospitate una o più uova. Ma la regina assoluta rimane la cassata, il dolce-simbolo, insieme al cannolo, della sontuosa pasticceria siciliana, che prende le sue origini proprio dalle celebrazioni della Pasqua.
Oltre alla Sicilia, molte altre città italiane vantano riti e “Misteri” che consentono di unire l’aspetto culturale al relax della vacanza. Tra queste Taranto, con riti risalenti all’antica dominazione spagnola e incentrati sulle figure dei “Perdune” o Perdoni, coppie di confratelli del Carmine con un costume inconfondibile – rosario nero appeso in vita e crocifisso, cinghia di cuoio a rappresentare la frusta che colpì Gesù, un cappuccio bianco con due semplici forellini all’altezza degli occhi e il grande bastone dei pellegrini, il bordone – che si recano in pellegrinaggio, sempre due a due, verso le varie chiese del Borgo Antico e del Borgo Nuovo della città pugliese. Oppure la Settimana Santa di Polistena, in Calabria, con la sua lunga serie di processioni: Addolorata, Schiovata, della Pietà, dei Misteri e Affrontata. A Francavilla Fontana invece ad attirare migliaia di turisti sono i “pappamusci”, anche in questo caso confratelli della Congregazione del Carmine che per tutta la notte tra il giovedì e il venerdì santo attraversano il paese scalzi e con l’uniforme tipica, anche “cu li ttrai”, cioè con in spalla gigantesche travi.