I festeggiamenti della Settimana Santa in Sicilia

In Sicilia i riti della Settimana Santa sono forse i più famosi di tutta Italia: da Enna fino a Trapani, passando per Palermo e Messina, si può dire che ogni centro dell’isola abbia la sua personalissima processione, in un crescendo di religiosità e di devozione che ha le sue origini molti secoli fa. L’influenza della dominazione spagnola – e proprio in Spagna la “Semana Santa” è il momento più importante dell’anno – si fa sentire ai tre angoli della Sicilia, in particolare a causa della creazione di Confraternite che, sul modello iberico, si occupavano di questo genere di spettacoli religiosi particolarmente scenografici, figli della mentalità controriformistica del periodo.


Una delle manifestazioni più celebri è indubbiamente quella trapanese, in virtù dei celebri “Misteri” che animano la processione del Venerdì Santo. Si tratta di ben venti gruppi statuari realizzati con grande perizia intorno ai primi anni del diciassettesimo secolo e più volte restaurati da valenti artigiani nel corso dei secoli. Ogni Maestranza, con la “Scinnuta” del primo venerdì di Quaresima, mostra il gruppo statuario che le è stato assegnato, ma è con la processione del Venerdì Santo, quando finalmente le statue vengono portate in spalla con lo splendido addobbo finale, che si ha il culmine del rito basato sui Sacri Gruppi. Ci sono perfino dei movimenti codificati che i portatori effettuano a seconda del momento, come l’arrancata, l’annacata e la vutata. L’incredibile durata della Processione dei Misteri è di quasi 24 ore.


Anche la Settimana Santa di Enna è considerata una delle più suggestive in assoluto, in particolare per il ruolo di assoluto predominio ricoperto dalla Confraternite religiose, che raccolgono circa il dieci per cento dell’intera popolazione. Anche in questo caso i riti iniziano a partire dalla mattina della Domenica delle Palme, con le diverse Adorazioni delle Confraternite e e delle Compagnie. L’apice delle celebrazioni si ha durante il Venerdì Santo: tutte le quindici Confraternite si radunano presso il Duomo e formano un’interminabile e silenziosa processione che porta la Sacra Immagine di Maria SS. Addolorata e l’Urna con il Cristo Morto per le vie di Enna. Si tratta di circa duemila confratelli, tutti incappucciati nei loro costumi, con i 25 simboli del Martirio di Gesù portati su vassoi.


Un’altra caratteristica dei riti della Settimana Santa siciliana è la presenza di numerose Vie Crucis viventi, ad esempio a Militello ma anche a Taormina, a Milazzo, a Erice, a Modica.


A Caltanissetta, la Settimana Santa è gemellata con quella grandiosa di Siviglia, in Spagna. Notevoli soprattutto la Processione di Gesù Nazareno, con la grande barca infiorata – gerbere, mimose, ciclamini, margherite o fiori di campo raccolti nei giorni immediatamente precedenti –, la Real Maestranza del Mercoledì Santo con il corteo storico, la processione delle Varicedde, 19 gruppi statuari portati in processione che rappresentano un anticipo del momento clou: la grande Processione delle Vare del Giovedì Santo. I protagonisti sono sedici grandi gruppi statuari, realizzate alla fine dell’Ottocento in legno, cartapesta e tela; rappresentano sedici momenti del Martirio di Cristo, a partire dall’Ultima Cena (a cui fanno seguito l’Orazione nell’orto, la Cattura, il Sinedrio, la Flagellazione, l’Ecce Homo, la Condanna, la Caduta, il Cireneo, la Veronica, la Crocifissione, la Deposizione, la Pietà, la Traslazione, la Sacra Urna e l’Addolorata). Ogni gruppo statuario della rappresentazione nissena viene commissionato da diverse congregazioni e maestranze, dai macellai ai minatori, dai pizzicagnoli ai vinai.


A Palermo, malgrado il suo carattere di metropoli siciliana che, con il traffico incessante, si adatta poco all’idea delle rappresentazioni sacre, nella giornata nel Venerdì Santo si alternano ben 14 processioni, tutte composte da un simulacro del Cristo Morto giacente in una bara e seguito dalla Vergine. Ci sono anche circa 40 Via Crucis in tutta la città, a carattere parrocchiale.